Serena Poletti
Serena Poletti, nata a Pordenone nel 1986, si distingue nel panorama artistico contemporaneo per il suo approccio filosofico e sperimentale all’arte, radicato in una profonda indagine sul concetto di Vuoto. Dopo aver conseguito una laurea in Farmacia, la sua passione per l’arte la porta all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove sviluppa una ricerca artistica incentrata sulla natura filosofica e fisica del Vuoto, interpretato come la matrice potenziale di ogni manifestazione estetica.
La sua arte, che si avvale di tecniche e materiali tradizionali come l’incisione, la calligrafia e il disegno, esplora le profondità del micro e macrocosmo, e le energie invisibili che circondano e animano gli esseri viventi. L’interesse di Poletti per ciò che esiste al di là della percezione visiva la porta a sviluppare opere che invitano lo spettatore a una contemplazione più profonda, dove la rappresentazione visiva agisce come ponte verso realtà inesplorate.
Influenzata dal Taoismo e dalle corrispondenze con la filosofia greca, la sua poetica si nutre del dialogo tra antico e moderno, tra Oriente e Occidente, rivelando un universo dove il Vuoto non è assenza ma spazio fertile di possibilità infinite. L’uso del carattere cinese “mu”, che evoca l’assenza determinata, il non essere, diventa nella sua opera simbolo di una piena potenzialità creativa, dove l’assenza stessa si trasforma in fonte di bellezza e ispirazione.
Attraverso le sue residenze artistiche in Grecia e Valencia e le numerose mostre, tra cui quelle a Parigi, Bruxelles, e la Biennale di Barcellona, Serena ha consolidato la sua presenza nel panorama artistico internazionale, ricevendo riconoscimenti e attirando l’attenzione di critici e collezionisti.
La pratica artistica di Serena, quindi, si configura come un percorso di esplorazione e rivelazione, un invito a riscoprire la magia dell’esistenza attraverso l’arte, celebrando la complessità, l’imperfezione e la meravigliosa impermanenza del mondo naturale e umano.